È necessaria accelerare il confronto sul processo di autonomia finanziaria dell’Unione europea per alimentare consapevolezza e partecipazione dei cittadini. Ad oggi, l’Europa è percepita più come costo che come opportunità». A sostenerlo, il presidente dell’Istituto Demoskopika, Raffaele Rio commentando i risultati emersi dallo studio “Europa Bicefala. Analisi dei rapporti finanziari del sistema regionale italiano con le istituzioni comunitarie”.
L a ricerca, seppur non esaustiva in quanto incentrato principalmente nella relazione dicotomica del dare/avere, – continua Raffaele Rio – conferma le criticità generate dalla complessità del sistema di finanziamento dell’Unione europea che, principalmente negli attuali meccanismi di riscossione e di calcolo delle risorse, come più volte evidenziato dalla Corte dei Conti europea, risulta poco leggibile disincentivando processi di controllo diretto da parte dei cittadini.
È auspicabile, nell’ottica del raggiungimento dell’autonomia finanziaria dell’Unione europea, un’accelerazione delle istituzioni comunitarie nella valutazione del progetto di riforma presentato dal Gruppo di alto livello istituito dai presidenti della Commissione, del Parlamento europeo e del Consiglio europeo nel 2017. Proposta che prevede l’introduzione di tasse e imposte direttamente connesse alla dimensione europea. In questo quadro, riformare l’attuale meccanismo di partecipazione al bilancio dell’Unione europea – conclude il presidente di Demoskopika – produrrebbe, senza alcun dubbio, un cambiamento della percezione dei cittadini in direzione di una maggiore consapevolezza collettiva circa la capacità di metter in comune risorse in modo economicamente più efficace e di una minore convinzione che finanziare l’Europa rappresenti principalmente un fattore di costo per il “sistema Italia”.