“È ora di tornare a investire nei servizi sanitari sul territorio, che consentano a tutte le regioni di beneficiare in modo omogeneo delle tecnologie più all’avanguardia e di una classe medica adeguatamente formata e professionalmente aggiornata. Un rinnovamento del parco apparecchiature di diagnostica consentirebbe diagnosi più accurate e precise”. Così, Massimiliano Boggetti (nella foto) alla guida di Assobiomedica, la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese produttrici e distributrici di dispositivi medici, in un interessante intervento, a sua firma, su L’Economia inserto del Corriere della Sera.
“Sono tutte del Sud le regioni che mostrano, secondo l’Istituto Demoskopika, – continua Boggetti – la maggiore inefficienza sanitaria. Inefficienza che si traduce in mobilità sanitaria verso le regioni del Nord, più attrezzate, più organizzate e con livelli di assistenza migliori. Dal punto di vista economico, la mobilità passiva – continua il presidente di Assobiomedica riprendendo i dati contenuti nello studio di Demoskopika – costa alla sola Campania oltre 280 milioni di euro con il 6,5% della popolazione che sceglie di curarsi fuori regione. In generale, i 13 milioni di italiani che nel 2017 hanno rinunciato a curarsi per motivi economici, per le liste di attesa o perché non si fidano del sistema sanitario della loro regione testimoniano un disagio economico e sociale che non può lasciarci indifferenti e che rischia di spaccare l’Italia con un Sud in cui ci si cura meno e meno bene”.