Qual è il contributo delle imprese straniere al prodotto interno lordo calabrese? Il sistema produttivo regionale è aperto o chiuso rispetto ai temi dell’immigrazione? L’accoglienza può essere un business per la criminalità organizzata? E, ancora, è giusto che gli immigrati abbiano il diritto di voto? Questi e altri interrogativi trovano un’adeguata risposta nel rapporto annuale sull’economia, voluto dalla Banca di Credito Cooperativo Mediocrati con la consulenza scientifica dell’Istituto Demoskopika, giunto alla sua tredicesima edizione. Al Centro direzionale dell’istituto di credito cooperativo, esperti e istituzioni, moderati del presidente dell’ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluti, tracceranno un quadro sulla congiuntura locale, con uno sguardo attento ai temi dell’economia dell’immigrazione, “L’altra Calabria”, per l’appunto. Uno studio che, anche per il 2017, ha rilevato l’opinione, il clima di fiducia e gli orientamenti di oltre 400 imprenditori. Ricco il programma degli interventi: dall’introduzione del presidente del Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola Paldino ai saluti del direttore di Banca d’Italia in Calabria, Sergio Magarelli. Dopo la presentazione dei risultati della ricerca affidata al direttore scientifico di Demoskopika, Nino Floro, il programma prevede le relazioni del sindaco di Riace, Domenico Lucano, del prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao e del presidente della Federazione Lombardia delle Banche di Credito Cooperativo, Alessandro Azzi. A tirare le conclusioni dell’incontro, l’arcivescovo di Cosenza, Francesco Antonio Nolé.